Non si vive di solo Bukowski e Nirvana.
Non scrivevo da un po'; in verità non mi andava di farlo e quando accade cerco di assecondarmi. Ho deciso di prendermi del tempo per fare le mie cose, per mettere mano su altri progetti o semplicemente per guardarmi intorno. Ho notato molte cose ma tra queste sicuramente quella che ha catturato di più la mia attenzione, è stata la reazione scatenata da un giubbotto inconsueto. Si avete letto bene. Un oggetto può davvero creare il caos e per quanto la gente si ostini a riempire la propria bacheca Facebook o le proprie "storie" di Instagram di frasi e immagini che fanno vedere al mondo quanto loro siano "diversi" e "pecore nere in questo mondo di pecore bianche", in realtà la maggior parte di loro non è altro che l'ennesimo stronzo/a vittima delle mode che si sente meglio degli altri senza un reale motivo. Oggi ci si sente "alternativi" con poco perché chi comanda le tendenze ha deciso che è arrivata l'ora di rispolverare le vecchie tute acetate, i pile dell'armadio del nonno delle marche che si usavano negli anni '90 durante l'ora di educazione fisica a scuola e vari indumenti analoghi. Ed ecco che l'anticonformismo diventa conformismo e bisogna seguire quel filone altrimenti sei un reietto e se poi come me ti ritrovi ad indossare un giubbotto vintage policromatico in un mondo dominato dal colore nero, diventi subito una sorta di strano essere marziano che viene osservato come se venisse da un altro sistema solare come in quella puntata dei Simpson in cui Ned Flanders cambia città e rifiuta di tagliarsi i baffi. Ma... un momento... non eravate voi , voi e sempre voi, che osannavate la vostra spiccata "diversità" sui social, la vostra enorme e spregiudicata tolleranza e follia artistica? Ma quindi vi state prendendo in giro! Dico "vi" perché io ormai ci ho fatto il callo. Ero additato quando indossavo gli anfibi nella mia gioventù punk perché vi facevano schifo, ma adesso anche le suore li indossano. Ero quello strano quando mettevo i calzettoni bianchi di spugna sotto i pantaloncini perché: "Ma che sei, tedesco?" e ora anche i cantanti neomelodici li indossano. Gli orecchini a cerchio erano "tamarri" e adesso li indossano anche i cani randagi ed io intanto potrei farvi venti nomi di persone che li indossavano già dieci anni fa ed erano tutti metallari. Io voglio dirvi una cosa che va al di là di ciò che si indossa perché di pezzi di stoffa si tratta, è un qualcosa che va oltre le mode, perché siamo tutti coscienti del fatto che siano sempre esistite e sempre esisteranno. La cosa che mi fa disgusto è che tutta la gente che in passato mi criticava, criticava i miei amici e il mio modo di vivere e la musica che ascoltavo (e che tuttora ascolto tra le varie tipologie), oggi è la stessa gente che mi chiama al telefono per sapere dove acquisto gli indumenti che indosso. Ciò che possedete non fa di voi dei diversi, non fa di voi delle persone migliori, perché quello è solo l'ultimo stadio di un processo che parte dall'interno. Avete la testa così satura di serie TV, di Makatussin e di ideali di bellezza opinabili che siete totalmente ciechi; tingete i capelli di colori accesi, indossate cose per voi inusuali, però criticate e deridete un vegano. Vi sentite diversi ma deridete quella ragazza perché è troppo "skinny" o perché è troppo "curvy". Credete di osare ma poi chi osa davvero lo isolate, lo sfottete, lo mandate alla gogna. Volete sentirvi ed essere "alternativi"? Bene, allora accettate le "alternative" di vita e di stile altrui, è così che funziona. Volete essere diversi sul serio? Allora incominciate ad essere voi stessi davvero, nel bene e nel male, anche se ciò comporta sofferenza, derisione, scontri. "Alternativo" vuol dire questo: cercare uno stile di vita alternativo; cosa c'è di più alternativo al giorno d'oggi dell'essere se stessi e di rispettare realmente il prossimo?
Cos'altro posso dire? Ah si! Spero che la prossima moda che verrà, sarà quella di prendersi a schiaffi da soli, così magari vi riprendente un po'. Io intanto torno ad ascoltare i Minor Threat.