Le streghe son tornate!
Quando sentiamo la parola "strega", ci vengono in mente delle vecchie a bordo di scope volanti che se ne vanno in giro di notte con al seguito un gatto a nero, a rapire i bambini dopo aver terrorizzato i villaggi. Sicuramente pensiamo al massacro di migliaia di donne innocenti da parte dei tribunali ecclesiastici nel XV secolo. Qualsiasi sia il pensiero che ci balena in testa, è comunque legato ad un passato ormai remoto... oppure no. Avete mai sentito parlare della religione Wicca? Si tratta di un credo con derivazioni pagane e le sue aderenti, si definiscono streghe. Si esatto "Le streghe son tornate" come recita il titolo del film di Alex De La Iglesia. Io ho scambiato quattro chiacchiere con una di loro.
Questa è l'intervista completa:
G: Cosa vuol dire per te essere una Wicca?
B: Premetto che sono animalista e vegetariana da dodici anni. Il mio mood è: felicita, natura e anima (ride). Comunque per me essere una wicca vuol dire essere vicina alla natura, intesa come i quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra.
G: Quindi hai una visione "panista"; è figo. Come hai scoperto questo mondo, quello della Wicca?
B: L'approccio è stato complesso e non immediato. Si sono susseguiti più avvenimenti che mi hanno portata a tutto questo. Leggo molto, ed una volta per caso trovai un libro che parlava della "Legge d'attrazione"; non sapevo cose fosse, fui attratta dalla copertina verde che richiamava la natura e allora decisi di acquistarlo. Leggerlo mi ha portata ad avvicinarmi al mondo dell'occulto, del mistero. Successivamente riuscì ad ottenere il video completo di "The secret" ed acquistai il libro "L'arte di far accadere le cose". All'interno di quest'ultimo trovai dei riferimenti alla "Tavola Ouija" che l'autore associava alle streghe wicca. Iniziai così a fare delle ricerche, mi documentai sul satanismo ma non per praticarlo, ma solo per curiosità; infine arrivai tra una ricerca e l'altra alla Wicca. Fui colpita dal "Libro delle ombre" che racchiude gli incantesimi e i sortilegi. È una sorta di diario di bordo per le streghe. Mi intrigava.
Vorrei dire che non è vero che nessuno conosce tutto questo, piuttosto è vero che nessuno ne parla. Chi aderisce difficilmente lo esterna.
Un giorno un mio amico mi disse: "Di tutte le pratiche magiche, quella Wicca è la più figa"; vedere che qualcuno a me così vicino riusciva a capirmi mi ha spinto ad approfondire ulteriormente le mie ricerche sulla relazione tra questa religione e la magia. Quest'ultima è importantissima e la si pratica per far accadere ciò che si vuole, nel bene chiaro. Una wicca crede che tutto ciò che fai, ti ritorna indietro tre volte, quindi siamo molto attente a compiere buone azioni.
G: Anche se in molti la conoscono, comunque si tratta di un qualcosa che racchiude una cerchia ristretta di individui e si sa che la società, tende ad essere molto dura nei confronti di ciò che non è usuale e mainstream. Perciò ti chiedo: come vivi il rapporto con la società odierna?
B: Lo vivo molto bene, perché la Wicca è una religione che permette una certa libertà di azione, interpretazione e pratica. È tutto basato sul rispetto. Si tratta di celebrare e rispettare la natura, non sento di avere problemi perché mi sento un tutt'uno con tutto e tutti. A differenza di altre religioni la Wicca non vuole fare differenze, anzi nasce per unire.
G: Abbiamo appurato che la magia è parte integrante del credo Wicca. Fai delle pratiche, dei riti?
B: Non faccio riti perché molti che conosco hanno avuto delle brutte esperienze. Credo molto nel potere degli amuleti; se pensi che qualche oggetto abbia delle buone proprietà allora è vero. Ne possiedo molti (amuleti): ho una pietra, un "occhio di tigre rosso" che è legata alla seduzione e alla passione; ho un portaoggetti a forma di unicorno che mi è stato donato da un'altra aderente che come me crede nelle creature fiabesche. Ho una "chiave del futuro" con un braccialetto correlato regalatomi da una persona molto importante della mia vita. Possiedo anche un'agenda "della felicità" costellata di brillantini sulla quale scrivo tutto ciò che mi succede. Spesso scrivo anche cose che è improbabile che possano accadere ma che alla fine accadono sul serio.
In più parlo molto con le piante e con gli animali; mi commuovo di fronte alla natura. Le sono grata. Sono grata per tutto ciò che mi circonda.
G: Ma di questa tua scelta, la tua famiglia e i tuoi amici cosa ne pensano?
B: Ho un buon rapporto con i miei genitori, parlo molto con loro ma non sono molto contenti di questa scelta, anche perché sono a conoscenza di alcune brutte esperienze che hanno avuto dei miei conoscenti. Per quanto riguarda i miei amici, alcuni sono curiosi, mi fanno domande, tutti gli altri disapprovano. Quando ne parliamo sono molto diffidenti.
G: E per quanto riguarda le tue relazioni e frequentazioni amorose, quanto l'essere wicca le condiziona?
B: L'essere una strega non condiziona i miei rapporti sentimentali. Essere wicca comporta l'essere più riflessivi e trasgressivi e ciò può avere conseguenze in campo sessuale. L'unico impatto che ha sulla sfera sentimentale è che ci deve essere un forte senso di rispetto; pongo delle regole ferree in questo ambito. Il rispetto è la cosa principale.
G: So che pratichi o comunque sei vicina al BDSM. Queste pratiche fanno parte dell'universo Wicca? Cioè, è diffuso il BDSM nel tuo ambiente?
B: Non so se le altre streghe praticano BDSM. In ogni caso prima di essere una wicca io sono un'anima libera, quindi anche se le credenze Wicca non offrono presupposti per praticare BDSM, io lo faccio lo stesso!
G: Essere una wicca può essere visto come un tentativo di rivolta individuale e rottura dei cliché? Una sorta di atto di ribellione insomma.
B: Si. Le wicca di solito sono persone più trasgressive, che vogliono cambiare qualcosa di sé e che vogliono conoscersi più a fondo ed esplorarsi. Aderire vuol dire conoscere di più la natura, gli altri ma soprattutto se stessi. Non siamo tutti uguali e non per tutti valgono le stesse regole. La Wicca promuove l'individualismo al di là di ciò che la società vorrebbe che fossimo.
G: Ti ringrazio di cuore per aver risposto a tutte le mie domande. È stato illuminante.
B: Grazie a te. Mi fa piacere.