La storia non deve ripetersi.
Essere uno studente della facoltà di Lettere Moderne, comporta il fatto di dover acquisire molte conoscenze storiche e ciò ti porta ad analizzare una grande moltitudine di vicende e di assorbire centinaia di nozioni soprattutto legate ai conflitti bellici che si sono susseguiti durante la storia del nostro pianeta. In particolare, sono i totalitarismi del novecento a farmi riflettere. La capacità di un solo uomo come: Hitler, Mussolini, Stalin, Francisco Franco e tanti altri che da soli sono riusciti ad arrivare al potere e a decidere le sorti di interi popoli, riuscendo a scatenare o a prendere parte a quello che è ritenuto il peggior conflitto della storia umana, ovvero: la Seconda guerra mondiale. La cosa che mi getta di più in confusione e che mi lascia perplesso, è la capacità di un solo uomo, di riuscire a dare vita ad un conflitto tra il proprio popolo e una minoranza etnica o religiosa, che viene immediatamente vista come il nemico dello stato, del regime, l'attentatore nei confronti della libertà della gente, il male da estirpare. L'esempio sicuramente più lampante e conosciuto, è senza dubbio l'olocausto del popolo ebraico voluto da Adolf Hitler nella Germania nazista. Come può un uomo, portare il suo popolo ad assecondarlo in una tale carneficina? E' incredibile quanto la propaganda e il culto della persona, possano dare vita ad un impatto così forte nella mente e nelle vicende umane. Un esempio è il film "Suss l'ebreo" del 1940; ambientato nella Germania del 1700, la vicenda narra di un uomo di religione ebraica che cerca tramite inganni e stratagemmi di sottomettere la popolazione tedesca. Il film si conclude con la sua impiccagione. Una forma d'arte come la cinematografia quindi, diventa alleata della trasfigurazione da "amico" a "nemico", di un determinato gruppo di individui. Si racconta che Heinrich Himmler, comandante delle SS, volesse che tutti i suoi uomini guardassero almeno una volta nella vita tale pellicola. Sappiamo bene o male, le nefandezze con le quali i regimi si sono macchiati. Mussolini assecondò il disegno macabro del fuhrer, autorizzando anche nella penisola le leggi razziali, diventando complice dello scempio. Come si può dare vita ad un genocidio? A mio parere attuando una propaganda mirata a declassare determinati umani, arrivando a farli ritenere dall'opinione pubblica, come non umani, non civilizzati e quindi animali, bestie. In questo molti regimi e governi sono e continuano ad essere bravi. Il secondo conflitto mondiale si è concluso nel 1945 e a più di settant'anni di distanza, c'è ancora chi fa leva attraverso la propaganda e attraverso il culto di se stesso, per far apparire determinate etnie e popoli come minacciosi e inferiori, con connotazioni e comportamenti animaleschi. Ed è in questo frangente che il nero diventa una scimmia, l'asiatico diventa uno sporco muso giallo che mangia i cani, un indiano è solo un altro tipo di negro, gli arabi sono animali massacratori di donne e così via. Ci troviamo in un'epoca dove i regimi conservatori, destroidi, xenofobi e perversi, stanno ritornando alla ribalta. I media assecondano tali pratiche dando voce a questa gente: antidemocratica, anticostituzionale, demagogica; capace di far leva sulla rabbia, sulla paura e soprattutto sull'ignoranza del popolo pronto ad unirsi al coro razzista inizialmente intonato da tali politicanti, perché politici non sono (la politica è al servizio della gente, non contro di essa). Ancora oggi alcuni partiti fanno leva sulle differenze, per cercare di marcare ancora di più i confini tra le persone nel tentativo di far leva su di essi per arrivare al potere. Vengono emanate leggi contro gli immigrati, si cercano di ostacolare in tutti i modi gli aiuti umanitari, si fanno entrare nei propri schieramenti frange di estrema destra che fuori dai contesti parlamentari, sfoggiano simboli vietati, sbeffeggiando il decreto sull'apologia al fascismo. E poi ci sono i risultati delle loro campagne: aggressioni, sparatorie, razzismo gratuito sui social, rabbia gratuita nei confronti di altri individui. Gente picchiata senza un reale motivo, se non quello razziale. I TG che devono per forza puntualizzare e precisare la provenienza etnica di un individuo, come se fosse un'aggravante di reato. Ed è così che anche ai giorni nostri il "diverso" assume le vesti di un animale che non è degno di ricevere gli stessi trattamenti dignitosi riservati ad un appartenente alla nostra specie. Spesso questi ideali malati trovano riscontro nelle fasce meno preparate culturalmente, questo a dimostrare quanto l'istruzione sia decisiva per l'evoluzione e il progresso. E la persona dove è? L'umano dove è? Il progresso scientifico ed istituzionale, dove sono? Che fine hanno fatto? Si può davvero nel XXI secolo, dopo che centinaia di studi hanno smentito che esista in qualche modo una differenza biologica tra le etnie tale da farne ritenere una superiore ad un'altra, ci si può ancora avvalere del razzismo per giustificare le mancanze e i problemi di questo o quel paese? Nel 1764 Cesare Beccaria pubblicava "Dei delitti e delle pene", dove criticava duramente alcune pratiche socialmente e giuridicamente accettate come: la pena di morte; pratica vergognosa che al giorno d'oggi alcuni cittadini metterebbero in atto per punire altri cittadini, colpevoli di essere "diversi". Il razzismo, l'odio, si mascherano di bontà verso il proprio popolo, di discorsi da salotto in trasmissioni ridicole e intanto è così che la società non fa altro che diventare sempre più "mascolina" con sempre più giovani arrabbiati che preferiscono arruolarsi nelle forze armate, piuttosto che diventare: medici, insegnanti, tecnici specializzati e così via. E' una guerra tra poveri, poveri materialmente e poveri mentalmente, perché solo un povero mentalmente, può preferire il conflitto alla pace. Solo un povero mentalmente può credere davvero che la colpa sia di qualcuno più povero di lui. Si può davvero ritornare al passato? Dove i nativi americani (chiamiamoli come devono essere chiamati, e non "indiani", quelli stanno in India), venivano catturati e messi in mostra negli zoo e la gente pagava per vederli? Dobbiamo ritornare a quando il grande e dignitoso popolo africano veniva incatenato e caricato su delle stalle galleggianti in condizioni disumane per costruire l'economia di un paese costruito sull'imperialismo? Dobbiamo tornare a quando i ragazzi e le famiglie italiane partivano alla volta di un futuro migliore ed erano costretti a dormire per strada perché "gli italiani qui non possono entrare"? Eppure tra loro c'erano bravissime persone: cittadini onesti e gentili, padri di famiglia lavoratori, mamme meravigliose, figli obbedienti, ma per qualcuno: inferiori, bestie, indegni, sporchi. Io dico NO al razzismo, io dico NO a chi mi vuole mettere contro ai miei fratelli e contro alle mie sorelle nere, gialle, rosse, bordeaux o qualsiasi altro colore vogliate aggiungere. io dico NO all'ignoranza, alla xenofobia, al sessismo, all'omofobia e a qualsiasi altra forma di ingiustizia sociale. Perché un individuo dovrebbe essere giudicato da ciò che fa e non da ciò che è, da dove viene, dal colore della sua pelle, dai suoi gusti sessuali, da come si veste. Bisogna dire NO all'ignoranza e a chi ci vuole separare. La migliore arma è fatta di pagine, di curiosità, di cultura. I deboli si servono delle pistole, dei mitra, delle bombe, del terrore, della paura, dell'ignoranza.