il "mai una gioia" ha rotto il cazzo.
Mi sono sempre chiesto il perché molta gente tende a comportarsi in maniera masochista e controproducente. Per quanto io provi a spremermi le meningi per arrivare ad una soddisfacente spiegazione, proprio non ci riesco. Il compiere azioni sbagliate fa sicuramente parte della crescita e della vita in sé; "errare è umano" dice un proverbio vecchio quanto il mondo, però esso continua con "perseverare è diabolico". Ma la gente perché persevera?
Cosa c'è di tanto entusiasmante nel recare danno a se stessi e agli altri? C'è qualche strana ragione che mi sfugge o qualche sensazione di godimento che non conosco? Che la sofferenza faccia parte dell'esistenza su questo non ci piove; chi non l'ha mai provata mente e spesso è lei che ci fa comprendere cosa sia giusto tenere e cosa sia giusto allontanare dalle nostre vite. Jim Carrey durante una sua divertentissima intervista al "David Letterman Show" disse:"Il paradiso è qui, è ora. Perché aspettare per vederlo? È in mezzo a noi!". Penso che siano state tra le parole più sagge mai state pronunciate da qualcuno.
Si tende all'autodistruzione gratuita e i social pullulano di frasi che invitano al nichilismo. Generazioni che si riuniscono sotto il motto del "mai una gioia" pur avendo tutto ciò che può essere utile e anche di più, tutto ciò che si possa desiderare. I periodi sfavorevoli ci sono, arrivano, è inevitabile, ma è pur vero che la qualità della nostra permanenza qui si potrebbe migliorare cercando di cambiare questo insulso modo di pensare e di agire. Ci si circonda di tanta gente inutile, priva di stimoli, ci si circonda di tanta robaccia altrettanto inutile che ci distrae dalle cose realmente importanti della vita. Cosa c'è di realmente importante nella vita? L'amore per esempio, il più nobile dei sentimenti. Perché lo si va a cercare dove sappiamo benissimo che non lo troveremo? Perché ci si fissa con individui che invece di arricchirci, minano il nostro equilibrio? Perché ci si professa innamorati senza conoscere realmente una persona, ma attenendosi soltanto all'aspetto fisico e all'idea che ci siamo fatti di costui, uomo o donna che sia? È ovvio che accade di rimanere col cuore spezzato, di errare, di illudersi, ma allora perché perseverare?
Guardatevi intorno. C'è un mondo la fuori e tante cose incantevoli da vedere e da fare: prati incontaminati in fiore, campagne, montagne, colline, gli uccelli che cinguettano e volano nel cielo limpido, il mare! Smettetela di nutrirvi al mattino con latte e stronzaggine, pronti per uscire di casa e vomitare la vostra frustrazione addosso al primo che passa. Smettetela di credere che l'ignoranza o il cinismo siano "cool". Bisogna smetterla di credere di sapere cosa sia giusto per gli altri, sempre. Nemmeno noi stessi spesso sappiamo cosa giusto per noi, quindi figuriamoci se possa saperlo qualcun altro. Non ci vuole molto, soltanto un minimo di buon senso maggiore che si può sviluppare ponendosi le domande giusto tipo:"Ma dalla vita cosa voglio?".
Non abbiamo niente da dimostrare a nessuno e nessuno ha niente da dimostrare a noi. Piuttosto se c'è qualche problema, parlatene. Siamo umani, non divinità capaci di cogliere tutto al volo; nasciamo per vivere e non per indovinare cosa sta passando per la mente al nostro partner o a chi abbiamo di fronte.
La ragione è ciò che teoricamente dovrebbe distinguerci dagli animali, dico "teoricamente" perché ci sono ancora persone che si servono della violenza per imporsi, persone che hanno radicata l'idea che la bellezza fisica sia tutto ciò che serve per contare qualcosa, persone che trattano sgradevolmente il prossimo ma da egli si aspettano rispetto e comprensione.
Cos'altro è importante nella vita? L'istruzione. Pensate che sia roba da niente? Pensate che sia roba da: cervelloni, secchioni, gente che ha denaro da sprecare iscrivendosi all'università? Allora siete ignoranti; ignoranti nel senso che ignorate l'importanza di ciò. L'ignoranza è terreno fertile per: la violenza, per l'inconsapevolezza, per lo sfruttamento e la coercizione. La cultura possiede il dono di farci pensare, di aprire la nostra mente e di farla sbocciare come un fiore al mattino.
Non sono qui per insegnarvi niente, non sono meglio o peggio di voi. Ebbi solo la brillante idea ai tempi, di spegnere la televisione di prendere in mano un libro perché ero stanco, stanco di esistere e non di vivere.